Talos (Helios) è un uomo artificiale di bronzo, pressocché invulnerabile, fatta salva una vena scoperta dietro una caviglia, poco sopra il tallone. Il mito che lo riguarda indica come suo costruttore Efesto, che ne avrebbe fatto dono a Zeus.
Altre versioni ravvisano in Talos una creazione di Dedalo, l’inventore di creazioni artigianali raffinate. Questi era fuggito da Atene dopo aver ucciso suo nipote Talos, della cui perizia inventiva era geloso. Giunto a Creta, pentitosi dell’omicidio, costruì per Minosse l’androide, a cui diede il nome del nipote, per eternarne il nome.
Quale che ne fosse il costruttore, Talos fu poi “disattivato” da uno degli Argonauti, Peante, quando Giàsone e Medea e i loro compagni giunsero a Creta. Peante poté trafiggere Talos nella sua vena fatale solo dopo che Medea, maga e antesignana di hacker e sabotatori, ebbe fatto impazzire l’androide. La presenza di Talos nell’immaginario moderno è ben viva, se si pensa che il progetto di polizia robotica oggi messo in opera dall’Unione Europea, il Project Talos, porta il suo nome.
statua rappresentante Talos |
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