lunedì 13 aprile 2020

IL RAPPORTO TRAPPORTO UOMO E ROBOTICA ANALIZZATO CON LA FILOSOFIA DI PLATONE-#08

"Ma è difficile trovare il fattore e padre di quest’universo, e, trovatolo, è impossibile indicarlo a tutti. Pertanto questo si deve  invece considerare intorno ad esso, secondo qual modello l’artefice lo costruí 
[...]
Ma è chiaro a tutti che guardò a quello eterno: perché il mondo è il piú bello dei nati, e dio il piú buono degli autori. Il mondo cosí nato è stato fatto secondo modello, che si può apprendere con la ragione e con l’intelletto, e che è sempre nello stesso modo." 
(Timeo)-Platone

La creazione di sistemi artificiali cognitivi richiede un regolamento che va oltre la mera tecnica e sfocia nella figura immaginata da Platone: il Demiurgo. L’uomo sarà il demiurgo della robotica che creerà, opererà da legislatore cercando di creare la corretta connessione tra idee e materia, tra la macchina e l’uomo.Il Demiurgo fa da madiatore tra il mondo delle idee e la materia,un divino artigiano,colui che, contemplando le idee, plasma la materia sul modello delle idee stesse. Il Demiurgo guarda ad un qualcosa che è fuori da lui: dato che le idee sono il bene per la loro categoria, anche il mondo sensibile dev’essere per forza buono, sebbene indeterminato. A differenza della divinità cristiana, che crea il mondo, quella platonica si limita a plasmarlo e non è onnipotente, proprio come l'uomo con la macchina. Da sempre persiste il timore che i robot e l'elettronica in generale possano prendere il sopravvemto, magari non in maniera distopica e netta come viene raccontato nei romanzi o nei film, ma sono anni che si discute di come i "robot" oramai abbiano condizionato la nostra vita.

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