Vorrei trattare la tematica della robotica soffermandomi sulla filosofia Kantiana e in particolare sul tema della "morale". Apparentemente non sembra esserci un grande legame tra Kant e i robot, tuttavia, l'elemento chiave ci è dato proprio dallo scrittore Asimov e dalle sue leggi della robotica. Si avverte, non solo nella letteratura, ma anche nella realtà, l’esigenza di dare delle regole rigide a degli oggetti capaci di comportamenti identici a quelli umani, ma distinti dalla nostra specie.
La visione kantiana della morale è quella di Asimov, presentata nelle leggi, giacché entrambe sono di natura “formale”: i Robot come i soggetti morali ideali kantiani prendono le mosse da teoremi formalmente definiti e procedono per deduzioni. Entrambe le posizioni muovono dall’assunzione di una razionalità astratta, dove il dato concreto viene dopo la determinazione dell’azione moralmente più universale. In effetti, Kant si pone il problema di cosa sia la legge morale, cioè una norma del comportamento grazie alla quale possiamo derivare altre regole, altrettanto universali, altrettanto fondate e intersoggettive. Asimov rende l’intersoggettività possibile grazie alle leggi e le deduzioni devono seguire necessariamente da esse. Molto spesso, in Asimov, le leggi della robotica vengono messe in discussione , infatti le “morali” astratte causano questo problema: non dicono come bisogna agire in casi concreti.
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