Partiamo dal presupposto che, per quanto facile sia trovare robot nella narrativa di fantascienza, è davvero difficile avere esempi di robot nella poesia, tanto meno nella poesia classica.
Tuttavia ho trovato alcuni riferimenti alla robotica in uno dei poemi più conosciuti nella storia antica, l'Iliade. Per chi non lo sapesse l'Iliade è un poema di 15696 esametri, divisi dai grammatici alessandrini in 24 libri che narrano la decennale guerra tra i Troiani e i Greci. Omero, parecchio addentro nell’officina di Efesto , precursore di Asimov e di alcune sottili distinzioni della cibernetica, immagina delle macchine di forma non umana: fra queste i tripodi automatici, portavivande, che Efesto costruisce per gli dèi. Efesto costruisce anche automi meccanici perché lo aiutino nel lavoro della creazione dello scudo di Achille
un' immagine che ritrae un'ancella di Efesto |
simili in tutto a giovinette vive
venivan sorreggendo il lor signore;
ché vivo senso chiudon esse in petto,
e hanno forza e favella, e in bei lavori
instrutte son dagl’immortali Dei.”
[Iliade, XVIII]
in questo link è riportata un'analisi più attenta dei versi
Nessun commento:
Posta un commento